mercoledì 31 gennaio 2007

Ancora loro

Ricordate il post sugli assorbenti? Bene, è arrivato il momento in cui potrei provarli, ma mi si è rotta la lavatrice e non potrei lavarli, quindi sto aspettando ad usarli. Purtroppo temo di dover aspettare ancora un mese. Qualche info, però, ve la posso dare: l'altro giorno, sospettando che il giorno x fosse vicino, ho provato il salvaslip anche per vedere se erano comodi, ed in effetti lo sono, molto. Sono sofficissimi e, a dispetto dello spessore, non si sentono proprio, quindi per ora il mio giudizio è positivo. Spero che domani il tecnico della Whirpool faccia il miracolo.

Capelli di fata... rella

Oggi parliamo dei miei capelli. Chi mi conosce sa che ormai sono piuttosto lunghi (per rivendicare il contatto con la natura) e piuttosto indisciplinati: sono i classici maledetti che non sono nè mossi nè lisci e che ogni volta mi danno del filo da torcere. Mi dissero che crescendo sarebbero stati a posto da soli perchè con il peso stanno giù, ma nemmeno per sogno, quando sono puliti sembro la barboncina di Olyver & Co con l'unica differenza che io non sono rosa (e neanche lei dovrebbe esserlo). Questo epr introdurre un'importante scoperta: l'aceto. Certo, non l'ho scoperto io l'aceto, ma sul blog capelli di fata ho letto che fare l'ultimo sciacquo con aceto di mele diluito in acqua distillata disciplina le chiome e le lucida: vero!!! Dico io, e aggiungo anche che alle more dona meravigliosi riflessi ramati che fanno un baffo agli shampoo riflessanti (biondi, rossi, castani) di pantene e sunsilk!! Vi assicuro chè l'odore evapora nel giro di pochi minuti e rimane l'effetto setoso e luminoso. Quindi ragazze addio tinture e riflessanti e vai con l'aceto, così se vi accusano di prendere subito d'aceto potrete rispondere di si! (belle battuta all'animal crossing!! Vabbè finiamola).

PER CHI NON VUOLE VEDERE. MA DEVE SAPERE.

Quanto segue non l'ho scritto io, ma l'ho preso dal sito campagnaaip, io non posso vedere il filmato perchè mi manca un non so quale plugin o forse semplicemente perchè ho un macintosh, cmq mi è bastato leggere la testimonianza per rovinarmi la giornata ed avere questa stretta al cuore ce non va via.

<< Questo filmato è qui sul mio computer. Da qualche giorno.
Non volevo vederlo

http://www.strasbourgcurieux.com/fourrure/

Amo gli animali, mi sono detta. Faccio quello che posso per loro. Starei solo male. Per niente.
Poi ho deciso. Di vederlo. Di star male. Per un tempo che non finiva più.
Perché non basta "sapere". Occorre vedere per poter raccontare a chi non vuole farlo.

Perché voglio si sappia e si faccia sapere l'orrendo dolore che sta dietro ai belli articoli di pregio in pelle e pelliccia, rifiniti, bordati in pelle e pelliccia, che riempiono le vetrine dei nostri negozi, che invadono i nostri grandi magazzini (un sacco ne ho visti all’Upim, alla Rinascente, importati dalla Cina), che debordano dalle bancarelle dei nostri mercati.

Perché voglio che si pensi quando si sceglie un giaccone, un piumino, una borsa, un paio di guanti.
Per noi, per un regalo, magari per il prossimo Natale.
E non ci si possa dimenticare quello che qui si è visto o che io voglio comunque raccontare.
PER CHI NON VUOLE VEDERE. MA DEVE SAPERE

CINA. Animali. Bellissimi. Tipo procioni, tipo marmotta. Non me ne intendo. Grassi. Tenerissimi. Musi bellissimi. Tantissimi. In gabbie di filo di ferro. Strettissime.

Afferrati. Per la lunga coda stupenda. Sbattuti in terra una, due volte. Lasciati lì, a sobbalzare. Appena intontiti.
CON CALMA, SENZA FRETTA, TAGLIATE LE 4 ZAMPINE. SEGATE.
Il piede dell'aguzzino che li schiaccia sul collo. Li inchioda al terreno.
E SEMPRE CON CALMA, INCISI I MONCHERINI, AD UNO AD UNO.
Per preparare lo strappo. Lasciati lì. Ad aspettare.

PRIMO PIANO SUL MUSO. SUGLI OCCHI DOLCISSIMI. CHE LUCCICANO. BRILLANO. SPALANCATI. OGNI TANTO SOCCHIUSI.

APPESI. SCUOIATI. CON CALMA. SENZA FRETTA.
Magari sospendendo il "lavoro" per voltarsi a dire qualcosa. A un altro aguzzino. E lui che sobbalza, si contorce, spalanca la bocca.

E il pelo fa fatica a staccarsi, a lasciare i piccoli corpi.
E poi la carcassa. Buttata su un carro. Su una montagna di corpi nudi.
E mi dico:"...è finita... finalmente è finita."
Ma no, invece. Primo piano. Sulla carcassa di cui brillavano gli occhi.
Zoomata. Sul muso. Che spalanca la bocca.
Un'ultima ripresa, più d'insieme. In un altro sforzo, la povera testa scuoiata si alza, si gira. Si volta. Pare quasi a guardare lo scempio di quel che resta del suo corpo torturato.

Minuti e minuti che sono un'eternità. Un'agonia. Per me, che guardo soltanto. E per loro...?
E poi ancora. E mi chiedo quand'è che finisce.

E POI E’ LA VOLTA DEI CANI. BELLISSIMI. PELO RIGOGLIOSO.
STESSA ORRIBILE SORTE. STESSA AGONIA INFINITA.
Quelli il cui pelo compriamo sereni.
Credendo all'etichetta, alla commessa che ci rassicura "E' coyote, asian jackall, marmotta"
Come se, anche se volessimo crederle, coyote, sciacalli, marmotte fossero esenti dal dolore. Fossero cose. Animali torturati la cui pelliccia borda i cappucci delle nostre belle giacche a vento, dei nostri piumini e giacconi. Anche di marca. Di pregio.
Made in Italy, made in Usa, made in France. Di taglio perfetto. Dalle rifiniture precise. Esiste una legge in Italia. Per far stare tranquilli noi consumatori, si sa che è vietato importare pelli di cane e di gatto.
Peccato che in dogana vengano mistificate con nomi di fantasia o vengano dichiarate come volpi, agnello, lapin.
Peccato che per scoprirne la reale natura ci vorrebbe ogni volta un costosissimo esame del DNA, che nessuno è disposto a pagare.
Peccato che tutto questo pelo, di cane, di gatto o di qualsiasi altro animale costi una sofferenza atroce. Che neanche ci possiamo immaginare.

Il filmato prosegue. Animaletti deliziosi. Grandi e piccoli. Rinchiusi in attesa della loro sorte terribile. Uno sembra quasi giocare con un recipiente. Pare un piccolo orsetto, un cucciolo dalle movenze, bianco. Altri invece girano frenetici nelle loro prigioni. Disperati. Impazziti.

E POI TOCCA AI CONIGLI. Il famoso lapin, che acquistiamo tranquilli. Tanto, è il pelo dei conigli che mangiamo, che mangiano. Falso. Falsissimo. Guardare il filmato per credere. Appesi. Scuoiati vivi. Carcasse che si contorcono chissà ancora per quanto, dopo.

Tutto questo mi ha intristito e angosciato oltre ogni dire. Una giornata da dimenticare.
Ma la mia pena è niente a confronto di quella degli attivisti animalisti che si sono costretti a filmare queste atrocità. Per farci sapere quanto dolore si nasconde dietro tanti bei capi d'abbigliamento. Per renderci consapevoli delle nostre scelte. Anche quelle che sembrano banali, dettate dall'impulso di un momento.

ED E' ZERO A CONFRONTO DI QUELLO CHE SOFFRONO QUESTI ANIMALI.

E' orribile vedere questo filmato. Ma ancora più orribile è contribuire a torturare questi animali, colpevoli della maledizione di possedere una bella pelliccia.

Anche se non vedete il video, vi prego di far girare questa mia il più possibile. E magari proprio fra chi, non essendo a contatto con realtà animaliste, non conosce e non sa quanto male una scelta irragionata fa agli "animali non umani".

Grazie mille.


UN INVITO ALLA CONSAPEVOLEZZA, UN INVITO ALLA LOTTA
Ci sono due filmati da guardare sul sito che mostrano il dramma della scuoiatura degli animali. Spesso si sente dire che la gente non dovrebbe essere sottoposta alla visione di immagini troppo crude, perchè allontanano, perchè sono ripugnanti. Noi invece crediamo che tutti dovrebbero osservare come i sadici bastardi pellicciai si guadagnano da vivere; tutti dovrebbero provare a mettersi nei panni delle loro vittime e sentirsi scorrere addosso la sensazione della tortura: sentirsi sfilare via la pelle, mentre il sangue pulsa e il corpo si irrigidisce. Se avessimo la forza di renderci partecipi del destino atroce che alcune categorie di esseri umani riservano agli animali, allora non si accetterebbe più alcuna giustificazione. Non si ignorerebbe una signora che indossa la pelliccia; non si tacerebbe davanti ai rivenditori, agli allevatori, agli stilisti assassini. Così come non ci sederemmo più a un tavolo per condividere una cena con dei carnivori e non si userebbero più inutili prodotti testati su animali. Ma soprattutto non si sentirebbe più dire in giro, magari da persone impegnate nel sociale "umano", che l'animalismo è qualcosa di marginale, di limitato, di secondario.
Non ci sono scuse per chi chiude gli occhi davanti a massacri di tali gravità e dimensioni. Solo chi è privo di sensibilità alcuna, di carattere e di capacità intellettive può stare fermo e non agire. La sottovalutazione viene dall'indifferenza, genera rassegnazione e sfocia nella complicità.
Chi invece si sente sconvolto, che sente le lacrime amare che vorrebbero uscire e trasformarsi in rabbia...lui, lei sì! Deve sentirsi importante, deve cercare di diventare determinante. Uscire dall'ipocrisia ideologica della non-violenza e uscire di casa, sfruttando l'energia che quando guardava i video si sentiva addosso; non dimenticarla mai, scolpirsela nella memoria. A denti stretti, a testa alta, sicuri di essere dalla parte giusta.
Colpire le industrie della morte. Ogni gesto, dal più piccolo al più grande, salva le vite.

Non si può essere felici sapendo che certe brutalità continuano ad essere commesse.
Per loro e per noi ciò che serve è l'azione. >>

LaRinascente


Sabato 27 il ka (fato) ha voluto che capitassi davanti alla Rinascente dove un gruppo di ragazzi e ragazze stavano manifestando contro il grande magazzino: RINASCENTE VENDE MORTE; FINO ALLA FINE DAVANTI ALLE SUE PORTE! Inutile che vi dica che mi sentivo invitata a nozze e per sugellare questo incontro ho preso un po' di adesivi e sono andata nei bagni della RInascente dove, unendo l'utile al dilettevole, ho attaccato gli adesivi!!!
Ma passiamo al perchè del boicottaggio. Nei grandi magazzini (Rinascente e Upim sono presi di mira perchè sono tra i più importanti, ma succede anche in altri) vengono vendute pellicce molto più spesso di quanto crediamo. Infatti non c'è bisogno di indossare un pelliccione leopardato da primitivo per essere un'assassino, basta anche avere un inserto: cappuccio, polsini, cuciture ecc. La cosa più triste è quando ci capita di chiedere alla commessa se la pelliccia è vera: 1) ci rispondono di no e invece lo è. 2) ci dicono: Signora non si preoccupi, è di LAPIN!... Il lapin, per chi non lo sapesse, è il coniglio: un animale piccolo piccolo (quindi per fare una pelliccia ce ne vogliono tantissimi) che non soffre meno degli altri animali. Non c'entra niente che il coniglio viene mangiato, perchè viene comunque ucciso brutalmente come gli altri (asfissia, bastonate, o scuoiato vivo) per mantenere intatta la pelliccia e sopratutto il coniglio che mangiamo NON è quello di cui acquistiamo anche la pellicia, questo viene buttato una volta spellato!!!! Quindi per favore non solo non comprate pellicce, ma manifestate il vostro dissenso nelle cassette dei suggerimenti e non comprate nella Rinascente e da Upim. E nel dubbio che un cappuccio di pelo sia vero o finto, non compratelo, tanto sono inflaziontissimi!


http://www.campagnaaip.net/foto/mostra/index.html

domenica 28 gennaio 2007

Ascoltiamo Biagio, il gatto randagio



SE AMI UN LIBRO ABBANDONALO è lo slogan del progetto Coop di book crossing.

Di che cosa stiamo parlando? Il book crossing è l'usanza di lasciare libri che si è letti e che ci sono piaciuti in un luogo pubblico per farli circolare e diffondere la cultura e l'amore per la lettura. Il paper crossing è molto praticato su metro e autobus e di book crossing si sente ancora parlare poco. Si possono lasciare libri dove volete (certo non in posti dove ci può piovere sopra), ma Coop ha organizzato speciali punti di raccolta dove lasciare i libri, ecco dove:

Dove sono i libri randagi
Nei punti vendita Coop di:
Massa Marittima (Gr)
Roma, via Bettini
Isola d'Elba, Portoferraio (Li)
Isola d'Elba, Rio nell'Elba (Li)
Isola d'Elba, Porto Azzurro (Li)
Isola d'Elba, Marina di Campo (Li)
Rosignano (Li)
Cecina (Li)
Livorno "La Rosa" (LI)
Velletri
Roma, via Laurentina
Cerveteri

Come si fa?
Si va sul sito della coop, si scarica l'etichetta e si mette sul libro, dopo di che lo abbandonate al suo destino, magari prendendone un altro in cambio.

Cosa si ottiene da questo progetto?
Si risparmiano i soldi e carta perchè lo stesso libro viene letto da più persone e viene sfruttato fino in fondo.
Si può tenere il libro quanto si vuole e restituirlo in seguito (ma anche no sae il libro ci è piaciuto perticolarmente)
Se abbiniamo questa pratica alla frequentazione delle biblioteche raggiungeremo il nirvana della lettura.

per maggiori informazioni

www.librirandagi.coop.it

giovedì 18 gennaio 2007

Si parla di assorbenti, siete avvertiti.







Per andare contro la società del consumismo ho deciso di fare un grande passo in avanti per ridurre il mio impatto ambientale: non comprare più gli assorbenti usa e getta, in particolare quelli interni (che già uso raramente), sopratutto dopo che Ilaria mi ha detto che ci mettono dentro delle sostanze per farti sanguinare di più così ne compri di più.

E che usi? Direte voi. Presto detto: assorbenti di stoffa in puro cotone, lavabili e riutilizzabili. Per farvi una cultura in merito potete andare sul sito della bottega della luna e leggere un po' di info, però ne esistono altre versioni. A me sono piaciuti questi e ho fatto l'ordine, quando li avrò usati vi saprò dire, ad ogni modo l'unico inconveniente potrà essere quando si sta parecchie ore fuori casa in quel caso potrò concedermi degli assorbenti usa e getta ma assolutamente non testati (leggi:coop).
Tra l'altro ne risentirà positivamente anche il mio corpo, visto che i normali assorbenti lines (comprati prima di sapere della politica di mamma Procter) mi hanno provocato non poche irritazioni.

Grazie Vera per avermeli fatti conoscere, spero che mi troverò bene.

mercoledì 17 gennaio 2007

Basta poco che ce vò?

Adesso vi farò una rivelazione che disturberà i più schifittosi quindi se sapete di essere suscettibili non andate avanti o probabilmente non mi parlerete più.
Comunque la questione è che alle parole del sindaco di Londra Ken Livingston :"If is yellow, let it mellow. If it’s brown flush it down", che può essere tradotto "Se è pipì lasciala lì, se è pupù scarica giù", mi sono lasciata andare a ore di riflessione in merito finchè ho gridato EUREKA e deciso di cogliere il consiglio. In pratica per fare fronte all'emergenza acqua il caro Ken (sarà quello di Barbie?) dice di non sprecare inutilmente l'acqua dello sciacquone e di tirarla solo quando strettamente necessario. Lo so che adesso tutti voi (anche gli schifittosi che, nonostante il mio avviso, non hanno resistito alla curiosità) starete dicendo CHE SCHIFO! Ma ora vi illustrerò il mio caso. mi sono fatta due conti e dal momento che bevo come una spugna (acqua ovviamente) vado al bagno anche 10 volte in una mattinata e 10 scrosci d'acqua sono non so quanti litri cmq troppi, credo che da sola tolgo l'acqua a un paese africano. Dal momento che la mia pipì è invisibile (non è cioè gialla ma completamente trasparente e inodore perchè bevo tanto), il fatto di non tirare lo sciacquone non dà nessun fastidioso sentore lacrimogeno di bagno pubblico, quindi mi sto trovando molto bene a fare come il sindaco e lo consiglio a tutti, anche se mi sento di dirvi non prenderlo troppo sul serio come fa lui che tira l'acqua solo una volta al giorno. Io tiro sempre l'acqua prima di uscire (o se aspetto gente) o quando vedo che si accumula troppa carta (inconveniente che lui non ha perchè in quanto maschietto sgrulla).
Detto questo provate, se vi va e bevete molto (che vi fa benissimo)così non sarà visibile il fastidioso giallino.

domenica 14 gennaio 2007

Saldi

Per quanto io odi farmi il bagno nella folla sopratutto per motivi inutili come i saldi (in genere giro in tutta calma una o due settimane dopo), ieri pomeriggio sono andata a via del corso (più per dovere che per piacere) e questo fatto verrà messo tra le cose da non ripetere mai più (tipo andare a piazza Navona il 6 gennaio). Il primo giorno dei saldi la gente impazzisce. Avevo già questa idea, visto che ho assistito a ragazze che si accapigliavano per l'ultima canottiera estiva di intimissimi anche a ottobre, ma non avendo mai girato nei primi giorn i di saldi in vita mia non avevo idea di quanto. La cosa che più mi ha sconvolta è stata la fila chilometrica (che tra l'altro ha creato un consistente ingorgo pedonale) davanto al negozio di GUESS!!



La situazione negli altri negozi era più o meno questa:

- temperatura di 70°C
- duelli tipo mezzoggiorno di fuoco per il predominio sul camerino
- Sguardi spiritati di persone che drogate dalle luci al neon vagavano per il punto vendite cercando di portarsi in camerino quanta più merce possibile
- Sgomitate folli per il possesso dell'ultima taglia/colore di un determinato modello (credo che qualche contesa sia finita nel sangue)
- persone che trovavano convenientissimo un giubbetto da uomo a 97,00 (prezzo originale 105, quindi sconto non degno di chiamarsi tale)



Io ero in giro per comprare dei pantaloni neri per la divisa del lavoro, ma al terzo negozio ho rinunciato per disperazione e ho deciso di dirigermi verso la seconda tappa della mia uscita (via margutta per comprare dei materiali), ma arrivarci è stata un'avventura per via della folla in delirio.



Morale della favola: mai più all'inizio dei saldi, anche se devo comprare qualcosa di necessario come in questo caso!

giovedì 11 gennaio 2007

Le dimensioni non contano

Oggi voglio sollevare una questione apparentemente banale ma in realtà di vitale importanza per il quieto vivere della nostra città: l'aumento vertiginoso del numero delle Jeep (o dei macchinoni in generare) nelle strade dalla capitale.
Facciamo qualche considerazione: i
innanzi tutto vorrei farvi notare che la jeep non è affatto un'oggettino piccolo, tutt'altro!! Questo è un punto fondamentale. Avete mai visto il film Disney "Quattro bassotti per un danese"? In pratica è la storia di un danese (un cane enorme se non ce l'aveste presente) che si crede un bassotto <°(O_O)"°> e quindi è convinto di poter passare dove passano i bassotti e fare quello che fanno loro, procurando non pochi danni visto le dimensioni assolutamente fuori misura. Ora vi faccio una rivelazione scottante, siete pronti? Una Jeep è più grande di una seicento e non può svicolare nel traffico come un motorino perchè è larga quattro motorini (quattro motorini per una jeep)!!

Quindi signori miei, è inutile che nel traffico su una strada ad una corsia per senso di marcia mi strombazzate allegramente perchè mi volete superare a destra in 40cm: non ci passate!

E' inutile che quando scatta il verde vi piazzate al centro dell'incrocio anche se appare evidente che in avanti è tutto bloccato che poi quando scatta verde per me (rosso per voi) io non posso passare perchè ingombrate tutta la strada!

Non siete i padroni della carreggiata e se la vostra auto può toccare i 200 km/h in 3 sec. è inutile che mi sfrecciate vicino a 1 centimetro dallo specchietto perchè tanto al prossimo semaforo ci reincontriamo!

Non c'è bisogno che prendete due posti per far sembrare la macchina più grande, perchè la macchina è già inutilmente grande anche senza questi escamotage!


Eccovi un piccolo vademecum da consultare prima di decidere di farsi una jeep.

Domande da porci prima di comprare una jeep:

1- di quante persone è composta la mia famiglia (non valgono figli automuniti e che non vivono con noi, tantomeno parenti di secondo grado solo per fare numero e crearsi l'alibi)? (se sono meno di 6 allora non compratela)

2- Sono Mr Crocodile Dundee? (Se non lo siete non vi serve).

3- La casa di villeggiatura è raggiungibile mediante una strada asfaltata oppure è una villetta dimenticata da Dio in riva ad un fiume ancora non segnato sulle cartine e quindi raggiungibile sono in tenuta da safari? (Se è vera la prima non vi serve la jeep)

4- La mia crisi di mezza età è superabile anche senza mettermi alla guida di un catafalco bloccando il traffico e rompendo il cazzo alla gente con la faccia da fighi (ma sempre da 50enne)? (La risposta è sicuramente si, quindi per sentirvi più giovani, folleggiate con vostra moglie come ai vecchi tempi e fate un po' di sport, vi sentirete rinati)

5- Sono single e credo che il macchinone sia un'infallibile arma attira gnocca? (Attenzione: l'auto enorme non è l'estensione del vostro pene quindi non è tra le caratteristiche fondamentali ricercate dalle donne per la sopravvivenza della specie, fischiare al culo (o alle tette) di una ragazza alla guida di un'auto più grande vi rende comunque dei maiali (non fighi, MAIALI, esattamente come se fischiaste da una Matiz), se la vostra auto è grande ma il vostro cervello tanto piccolo da contenere solo notizie di calcio/auto/cellulari (a scelta) e quei tre o quattro versi formulari ritenuti da voi da acchiappo (ma che in realtà vi rendono penosi) la vostra situazione sentimentale non cambierà. Detto questo forse è meglio che vi fate una moto, almeno scaricherete lo stress di non fare sesso grazie al brivido della velocità)

6- Devo allenarmi per il rally (o la Parigi Dakar a scelta) tutte le mattine prima di andare a lavoro? (Se la risposta è no regolatevi)

Là sui monti con... Chiara e Luca


Sono sgattaiolati in montagna per farsi il capodanno soli soletti... però guarda che foto (scattata da Chiara o Luca, non so)!

Fermati e guarda


Venezia city of angels

Quanto sei bella Roma...


...quando è sera!

Roma by night
(Christmas 2006)

martedì 9 gennaio 2007

Love is...


Love is everywhere!

lunedì 8 gennaio 2007

la lista di Marzia

Quest'anno non ho scuse, il web è testimone dei miei propositi per il nuovo anno, quindi non posso tirarmi indietro. Chissà che questo sistema funzioni e io riesca davvero nei miei intenti?
Lo scopriremo solo vivendo, tanto per citare Battisti.

1- studiare disegnare e lavorare (e su questo non ci piove)
2- leggere almeno 10 libri oltre a quelli dell'università
3- finire i videogiochi che ho comprato, iniziato e abbandonato
4- limitare al massimo il mio impatto sull'ambiente
5- in nessun caso comprare prodotti testati o che contengono materie prime testate su animali
6- migliorare il mio inglese e imparare un po' di giapponese
7- iscrivermi al corso per la ricostruzione delle unghie
8- visitare una capitale europea
9- controllare la mia irascibilità
10- adottare un pezzo di foresta
11- creare gioielli da gara per Ilaria e le sue amiche ballerine


Ce la faranno i nostri eroi?



......A__A......
<°( ^ . ^ )°>
.....NEKO......

My name is Marzia - Watashiwa Marziasan desu


Di recente una mia amica ha detto: For me every moment is precious...
Tenere un diario non è mai stato il mio forte, ma scrivere qualcosa pensando che forse verrà letto dà una motivazione in più e la speranza che la mia voce non si perda nel brusio monotono e continuo di milioni di altre voci. come si dice: verba volant, scripta manent.


Buon Blog.

....()_()....
°\(^_^)/°
...usagi...