mercoledì 16 maggio 2007

30 APRILE 2007: ALLA SCOPERTA DELL’EQUO – SOLIDALE

Ore 15:45
Gambe in spalla partiamo alla volta della Bottega del Mondo di via Cinigiano (Nuovo Salario – Roma) che vende al dettaglio generi alimentari e prodotti artigianali del Commercio equo e solidale ( Cees).
È gestita dalla cooperativa Pangea/Nientetroppo, che è socia del consorzio Ctm Altromercato e che, oltre alla vendita di prodotti provenienti dal Sud del mondo, si occupa e preoccupa di sensibilizzazione e divulgazione delle idee del fair trade e della finanza etica.
Per questo siamo lì: abbiamo appuntamento con il volontario Giovanni, impegnato da anni in questa organizzazione Onlus ed incaricato di illuminarci!
Vogliamo saperne di più.
Abbiamo iniziato a farci domande e soprattutto a cercare risposte e il “prof Giovanni – racconta Pierpaolo – ha provato proprio a dissipare i nostri dubbi:

Chi ci garantisce che i soldi che spendiamo nelle Botteghe diventano stipendi equi e solidali dei produttori del Sud del mondo?


Questo è il marchio che trovate sui prodotti fair. Si può apporre solo su concessione della Flo ( FairTrade Labelling Organization) che controlla che ogni fase della produzione abbia rispettato i criteri del Cees.

Il prof ci ha invitato a leggere in modo critico la realtà, anche quella equa e solidale, infatti ci ha chiaramente spiegato che la certificazione di eticità dei prodotti è una questione controversa.
Sono per esempio gli importatori a scegliere gli organismi da cui essere controllati, vizio che nella pratica è corretto dalle denunce di importatori concorrenti. Inoltre per gran parte dell’artigianato basta l’autocertificazione: la propria parola che si aderisce ai principi dell’Ifat ( International Fair Trade association).
Solo i giochi destinati ai bambini, poi, sono dotati anche di certificazione europea di sicurezza e di marchio Ce.
Sono tutte approssimazioni ascrivibili al vuoto legislativo in materia, dovuto alla giovane età del fair trade e che una legge presto colmerà, come assicura il senatore dell’Ulivo Nuccio Iovene, presidente di TransFair dal 1994 al 2000.

I prodotti fair sono buoni anche per il palato e la salute oltre che per la coscienza?

La qualità nutrizionale di alcuni generi alimentari fair, caffè e cioccolata, è valutata da test eseguiti dalla rivista Altroconsumo e da noi che li abbiamo assaggiati…e siamo ancora qui a parlarne!

Guadagna chi lavora nel Cees?

Il guadagno c’è, perché la filosofia è quella del “TRADE NOT AID”, cioè di una relazione paritetica in cui è equa la ripartizione del guadagno tra produttori, importatori e distributori. Il Cees rappresenta un’innovazione nei rapporti economici con i PVS, che da sempre si sono configurati come elemosina o sfruttamento.

“Il prof Giovanni – dice ancora Pierp – ci ha suggerito di partire dai piccoli gesti “SE VUOI CAMBIARE IL MONDO, INIZIA DA UN CAFFE’”.
Inoltre ci ha aperto gli occhi riguardo le conseguenze delle nostre scelte “intelligenti” in materia di acquisti: comprare merci convenienti, non conviene! Perché sono spesso frutto di sfruttamenti, dunque quanto risparmiamo oggi in termini di soldi lo perdiamo domani in termini di posti di lavoro onesti.”

Cosa ci portiamo a casa dalla Bottega?
Biscotti, cioccolata, tisana rilassante e opuscoli informativi!!! Ma soprattutto come dice Fede “ la rinnovata consapevolezza che alla base della nostra condotta l’informazione e l’interessamento per ciò che ci circonda non devono mai mancare per aiutarci a compiere scelte responsabili e consapevoli: è importante avere un senso critico, saper cioè discernere e analizzare in maniera coerente e non chiudersi arbitrariamente nelle proprie posizioni. Sapere, nel caso del commercio equo e solidale, che questo apre molti spiragli e che porta avanti ideali di equità e maggiore giustizia e chiedersi cosa c’è dietro a ciò che consumiamo, certamente è più giusto e maturo che non parlare senza cognizione di causa e leggere e consumare passivamente ciò che ci si presenta sotto gli occhi. Il processo che porta alla presa di coscienza è graduale, ma parte proprio, secondo me, da gesti concreti, come, ad esempio, la nostra visita alla Bottega del Mondo e dalla volontà di sapere più da vicino quali meccanismi animano i processi che segnano la nostra vita, senza accontentarsi di una “verità” di seconda mano…
Siamo continuamente bersagliati da messaggi di vario tipo, da informazioni che viaggiano troppo veloci, da segnali che molte volte, per volontà nostra o cause di forza maggiore, ignoriamo; ritengo che nel caos della vita quotidiana, comunque, si debbano trovare dei momenti in cui si “stacca la spina”. E direi che la nostra visita alla Bottega Del Mondo può essere considerata una sorta di “evasione” dal corri corri della vita quotidiana: personalmente il mio giudizio sul pomeriggio che abbiamo trascorso è positivo.”




















Alcune informazioni sono tratte dall’articolo “DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE: LE VIE DEL MERCATO SONO INFINITE. “
Da “Il venerdì” di Repubblica del 11 maggio 2007

Federica Biamonte, Pierpaolo Manodori, Cristina Battistoni

mercoledì 9 maggio 2007

Nessun uomo è un'isola...


Nessun uomo è un'isola,

completo in se stesso;

ogni uomo è un pezzo del continente,

una parte del tutto.

Se anche solo una nuvola

venisse lavata via dal mare,

l'Europa ne sarebbe diminuita,

come se le mancasse un promontorio,

come se venisse a mancare

una dimora di amici tuoi,

o la tua stessa casa.

La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,

perché io sono parte dell'umanità.

E dunque non chiedere mai

per chi suona la campana:

suona per te.



No man is an island...

No man is an island,

entire of itself;

every man is a piece of the continent,

a part of the main.

If a cloud be washed away by the sea,

Europe is the less,

as well as if a promontory were,

as well as if a manor of thy friends

or of thine own were.

Any man's death diminishes me,

because I am involved in mankind

and therefore never send to know

for whom the bell tolls

it tolls for thee.


John Donne, pron. Dùn (Londra, 1572 - 31 marzo 1631) è stato uno dei maggiori autori inglesi di poesia metafisica.
Fu anche un religioso e, come tale, ricoprì il ruolo di decano della cattedrale londinese di St.Paul.
Scrisse sermoni e poemi di carattere religioso, traduzioni latine, epigrammi, elegie, canzoni e sonetti. Celeberrimi sono i suoi versi di Nessun uomo è un'isola contenuti in Meditation XVII e citati da Ernest Hemingway in Per chi suona la campana e da Nick Hornby in Un ragazzo (About a Boy).