mercoledì 9 maggio 2007

Nessun uomo è un'isola...


Nessun uomo è un'isola,

completo in se stesso;

ogni uomo è un pezzo del continente,

una parte del tutto.

Se anche solo una nuvola

venisse lavata via dal mare,

l'Europa ne sarebbe diminuita,

come se le mancasse un promontorio,

come se venisse a mancare

una dimora di amici tuoi,

o la tua stessa casa.

La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,

perché io sono parte dell'umanità.

E dunque non chiedere mai

per chi suona la campana:

suona per te.



No man is an island...

No man is an island,

entire of itself;

every man is a piece of the continent,

a part of the main.

If a cloud be washed away by the sea,

Europe is the less,

as well as if a promontory were,

as well as if a manor of thy friends

or of thine own were.

Any man's death diminishes me,

because I am involved in mankind

and therefore never send to know

for whom the bell tolls

it tolls for thee.


John Donne, pron. Dùn (Londra, 1572 - 31 marzo 1631) è stato uno dei maggiori autori inglesi di poesia metafisica.
Fu anche un religioso e, come tale, ricoprì il ruolo di decano della cattedrale londinese di St.Paul.
Scrisse sermoni e poemi di carattere religioso, traduzioni latine, epigrammi, elegie, canzoni e sonetti. Celeberrimi sono i suoi versi di Nessun uomo è un'isola contenuti in Meditation XVII e citati da Ernest Hemingway in Per chi suona la campana e da Nick Hornby in Un ragazzo (About a Boy).

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